BioSeal, il cemento bioceramico per otturazioni canalari efficaci e durature

I cementi endodontici sono pensati per legare il materiale di riempimento e la parete canalare, per impedire l’ingresso di nuovi batteri e per isolare gli eventuali residui batterici nel canale. La bioceramica viene usata già da diversi anni in numerose discipline mediche, ad esempio in ortopedia; anche in endodonzia questo cemento di ultima generazione sta prendendo sempre più spazio, proprio nelle procedure di otturazione canalare.
I cementi bioceramici sono derivati da quello che viene considerato come il primo materiale bioceramico, ovvero l’ MTA (Mineral Trioxide Aggregate), del quale conservano le caratteristiche principali, ma vengono forniti in consistenza fluida per essere utilizzati assieme ad un cono di guttaperca al fine di otturare i canali dopo opportuna sagomatura e detersione.
I cementi bioceramici hanno caratteristiche bioattive: rilasciano ioni di Calcio, favoriscono la formazione di idrossiapatite, creano e mantengono un pH molto basico, quindi inospitale per la proliferazione batterica. In sostanza, hanno un potere antinfiammatorio e nel complesso favoriscono la guarigione.
Gli studi scientifici e i risultati clinici confermano queste caratteristiche positive che, assieme alla facilità operativa, costituiscono i motivi principali del sempre maggiore utilizzo dei cementi bioceramici in endodonzia per le otturazioni canalari.
BioSeal conferma tutti i vantaggi clinici fin qui esposti:
- BioSeal ha una base di silicato di calcio ed è proprio questo a renderlo particolarmente biocompatibile dopo la fase di indurimento. Inoltre, emette ioni di calcio. Queste proprietà aiutano a prevenire reazioni di corpi estranei e, di conseguenza, accelerano il processo di guarigione. In aggiunta, le cellule che si depositano sul sigillante mostrano proliferazione positiva [fig.1].
BioSeal ha un forte effetto battericida grazie al suo alto valore del pH durante la fase iniziale di indurimento [fig.2], questo significa che BioSeal aiuta ad eliminare i batteri residui presenti all’interno del canale radicolare. Grazie al suo pH, che rimane elevato e stabile per diversi giorni, l’effetto disinfettante di BioSeal è simile a quello degli inserti in idrossido di calcio.
- I valori di adesione di BioSeal sono simili a quelli dei cementi in resina epossidica, cosa che facilita un forte legame adesivo tra la dentina, BioSeal e la guttaperca [fig.3].
- BioSeal ha proprietà idrofile, ciò significa che, al contrario dei comuni cementi a base di resina epossidica, è in grado di utilizzare l’umidità residua nei tubuli dentinali per l’indurimento e la crescita in volume, raggiungendo un efficace livello di adesione non solo in condizioni ideali, ma anche in condizioni cliniche.
- La composizione specifica dei cementi bioceramici presenta una sfida maggiore in termini di radiopacità: BioSeal mantiene buoni livelli di radiopacità [fig.4] grazie alla sua formula ottimizzata con particelle di ossido di zirconio. La radiopacità di BioSeal risulta quindi simile a quella dei cementi a base di resina epossidica, permettendo al clinico di controllare in modo chiaro e sicuro il risultato del trattamento endodontico.
L’insieme di queste caratteristiche rendono il BioSeal un cemento sicuro e facile da usare nei trattamenti endodontici: in combinazione con le tecniche di riempimento a freddo, come ad esempio la tecnica del cono singolo, BioSeal permette quindi di raggiungere risultati clinici sicuri ed affidabili nel tempo. In più, il legame adesivo e la stabilita dimensionale di BioSeal prevengono nuove infezioni indesiderate del canale radicolare, come visibile nello scanning da microscopio elettronico [fig. 3].
BioSeal, grazie alla sua fluidità e facilità di applicazione, risulta utile anche per otturare in modo efficace gli eventuali canali secondari oltre al forame principale.
CASI CLINICI SULL’UTILIZZO DEL CEMENTO BIOCERAMICO
Nel seguente video sono mostrati due casi clinici del Dr. Alessandro Fava gestiti in fase di otturazione con guttaperca e cemento bioceramico Komet BioSeal con compattazione a freddo:
CASO 1 (se vuoi vedere tutto il caso clinico clicca qui)
Caso di endodonzia routinario, la paziente dopo mesi di medicazioni reiterate e senza successo decide di rivolgersi alla nostra attenzione per portare a termine (ovviamente in singola seduta) il trattamento canalare di 3.6. Dopo la strumentazione meccanica con Komet Procodile (canali mesiali rifinita con 35.05, distali con 50.04) e la consueta attivazione degli irriganti abbiamo otturato con coni di guttaperca scelti con fit preciso in apice e cemento bioceramico Komet BioSeal con la tecnica del cono singolo e compattazione a freddo. Pochi semplici passaggi (iniezione del cemento con la cannula dedicata, inserimento del cono fino a lunghezza di lavoro, taglio coronale con calore e delicato adattamento con plugger metallico) per raggiungere un ottimo risultato in poco meno di un’ora e mezzo.
CASO 2 (se vuoi vedere tutto il caso clinico clicca qui)
Caso più complesso complicato dalla presenza di una perforazione del pavimento della camera pulpare: dopo la gestione della perforazione e il conseguente sigillo mediante materiale bioceramico tipo MTA abbiamo sagomato (stavolta con la sistematica FQ in rotazione continua) e deterso il sistema canalare (4 canali). Anche in questo caso l’otturazione è stata eseguita con cono singolo, compattazione a freddo e cemento bioceramico Komet BioSeal.
In entrambi i casi la gestione intraoperatoria è stata molto fluida e semplice in fase di otturazione e, come spesso accade, anche il decorso postoperatorio è stato privo di sintomatologia: il rispetto della corretta lunghezza di lavoro e l’utilizzo di un cemento bioceramico con intrinseche caratteristiche anti infiammatorie garantiscono una riduzione del dolore che spesso segue le terapie canalari.
INDICAZIONI SINTETICHE PER L’UTILIZZO DEL CEMENTO BIOCERAMICO
Secondo il Dr. Alessandro Fava, la tecnica è semplice e veloce, ma trattandosi di una tecnica di compattazione a freddo differente dalle più diffuse tecniche a caldo, l’operatore deve vincere le abitudini acquisite nel tempo.
Ecco le indicazioni operative fornite dal Dr. Fava:
“Una volta sagomato il canale e ottenuta un’adeguata detersione meccanica e chimica, sceglierò il cono di guttaperca che si adatta con precisione in apice o leggermente scarso (non più di 0,5mm).
A questo punto, asciugherò il canale con coni di carta sterili, inietterò il cemento con i puntali dedicati riempiendo lo spazio canalare. Sporco il cono prescelto con il cemento stesso, lo inserisco facendo qualche delicato movimento di “va e vieni”, dopodiché taglio con un po’ di calore il cono all’altezza dell’orifizio canalare e compatto con un plugger il cono in direzione verticale.
Questa compattazione è solo volta ad adattare il cono in profondità, non è come nelle tecniche a caldo in cui si deve cercare di spingere in direzione apicale. Il calore serve solo per tagliare il cono.”
Qui sotto è possibile scaricare il PDF della brochure di BioSeal.